In Italia quando prepariamo, annusiamo e assaggiamo una tazzina di caffè espresso, si chiacchiera sempre sul tipo di miscela utilizzata, il tipo di tostatura, la provenienza, la mano del barista ecc…
Ma sai per cosa è composta un tazzina del caffè almeno per un 98% del totale? Da acqua!
Questo perché la parola stessa “caffè” ci rimanda subito all’idea del chicco o della bevanda scura dall’intenso profumo di tostato pronta a darci la carica per affrontare l’ennesima sfida quotidiana.
Ma questa bevanda ha come componente principale l’acqua, quindi volente o nolente c’è bisogno di dare più attenzione a questo “ingrediente” fondamentale per un buon risultato.
L’acqua con il suo ph, il suo quantitativo e tipologia di sali minerali disciolti varia caratteristiche e risultato finale del caffè.
Come?
- più schiuma o meno schiuma
- più denso o più lento
- più caffeina o meno caffeina (variazioni irrisorie ma ci sono)
- più amaro o più dolce
Allora qual è il tipo di acqua giusta o migliore per preparare un buon caffè espresso?
Come spesso accade la verità è nel mezzo anche se, come avviene già per molti prodotti alimentari o bevande, il gusto del consumatore finale è l’ago della bilancia (nel bene o nel male).
Per procedere con ordine iniziamo a classificare l’acqua in 3 categorie principali:
- Acqua dolce (basso contenuto di sali minerali)
- Acqua media (medio contenuto di sali minerali)
- Acqua dura (alto contenuto di sali minerali)
La nostra cara penisola Italica nella gran parte del territorio si basa su sedimenti di tipo calcareo ovvero carbonato di calcio (CaCO3). Puro e a temperatura ambiente, si presenta come un solido bianco ed in natura è il materiale che costituisce, in tutto o parzialmente, vari tipi di rocce.
In poche parole è ovunque e per quanto la parola calcare possa sembrare brutta, il carbonato di calcio è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi per un’infinità di motivi che non sto qui ad elencare o non ne usciamo più dall’argomento.
In breve, l’acqua media italiana dei vari rubinetti domestici e non, risulta essere di due tipologie: dura o media. L’acqua dolce è esclusiva delle sorgenti in alta quota.
Chiuso il momento “superquark” analizziamo le 3 categorie di acqua e come queste influenzano il gusto del caffè, ma anche la durata e l’efficienza della macchina da caffè.
Prima di proseguire ricorda bene queste parole: siamo qui ad analizzare le varie proprietà dell’acqua nei confronti del caffè, quindi il tipo di acqua non pregiudica a prescindere la qualità del caffè, ma le sue caratteristiche.
Acqua DURA.
Chiamare dura una sostanza liquida fa strano. Il nome è dovuto dall’alta concentrazione di sali al suo interno (residuo fisso).
Caratteristica di un’acqua bella carica di sali minerali, è la tendenza a “tamponare” la naturale acidità del caffè restituendo un profilo gustativo meno complesso o completo. In poche parole un caffè dal gusto più piatto, ma con una crema più voluminosa. Il motivo è che dove ci sono molti carbonati in soluzione, si sviluppa più anidride carbonica (CO2) che “gonfia la crema”. Prova a preparare un caffè con acqua gassata, vedrai che crema “artificiale”.
La gioia per gli occhi dell’Italiano medio. Vedere una bella crema alta fa esclamare quasi sicuramente:
oooh guarda che crema, questo caffè è al top!
Invece la crema indica solo il tipo di estrazione (sovraestratto, sottoestratto) e la tipologia di caffè (robusta o arabica). Non certo la qualità in sé del caffè.
Altra caratteristica è la capacità di solubilizzare le sostanze. Più l’acqua è dura, meno solubilizza.
La capacità di estrarre le varie componenti presenti nella polvere di caffè sarà più bassa all’aumentare del residuo fisso.
Per rendere meglio l’idea prendi:
- un pentolino con dell’acqua a temperatura ambiente
- metti del sale da cucina con un cucchiaino
- volta per volta gira l’acqua con il cucchiaio per sciogliere il sale
- poi…
Continua così fino a quando vedrai il sale aggiunto non sciogliersi più e rimane come residuo sul fondo del pentolino.
Il risultato si chiama corpo di fondo, ovvero il punto in cui l’acqua non riesce più a sciogliere altre sostanza. Si parla in questo caso di “acqua satura”.
Capisci bene che l’acqua dura è già parzialmente satura, di conseguenza solubilizza meno.
Per quanto riguarda la salute della macchina da caffè, l’acqua dura la riduce sensibilmente. Il motivo è semplice: fa troppo calcare.
L’acqua riscaldata dalla caldaia in parte evapora lasciando i residui dei sali al suo interno, ma ovviamente non li vedi. Il primo approccio alla consapevolezza del calcare nella macchina da caffè è sicuramente il serbatoio con le classiche righe bianche dei vari sedimenti di calcare.
Niente paura, non è roba velenosa. Solo un indice dell’accumulo di calcare nella macchina da caffè, e che sarebbe ora di intervenire con una decalcificazione prima dell’otturazione di un tubo della rete idrica, o salti qualche guarnizione interna, oppure il caffè inizia ad avere quel retrogusto salino/amaro dato dalla concentrazione troppo alta di sali dalla caldaia in poi.
Acqua Dolce
L’idea data dall’acqua dura immagino sia piuttosto negativa eh?! Magari pensi “l’acqua dolce al contrario è migliore e dà meno problemi”! Dipende…
Una cosa è certa:
pochi sali = poco calcare = macchinetta in salvo o con manutenzioni meno frequenti.
Questo è un ragionamento semplice e corretto.
ATTENZIONE: evitare l’acqua distillata (ovvero acqua pura senza sali disciolti) per l’uso alimentare. Mi è capitato di sentire clienti che volevano provarla o chiedevano un parere, ma l’acqua distillata ha effetti dannosi sull’organismo in quanto richiama a se sodio, potassio, calcio magnesio ed altri ioni fondamentali per la vita.
Ma per il gusto del caffè? Ricordi il discorso della capacità di solubilizzare dell’acqua?
Un’acqua più leggera (residuo fisso molto basso) solubilizza di più, quindi estrarrà molte più componenti dalla polvere di caffè mentre prepari l’espresso.
L’acidità tipica del caffè si fa più spiccata con l’acqua dolce perché, mancando ioni disciolti come calcio e magnesio il tamponamento del ph viene a mancare. Di conseguenza il ph del caffè risulterà più basso, ovvero più acido.
A pochissime persone piace l’acidità tipica e naturale del caffè. In sé per sé non è un difetto, ma in Italia siamo abituati a bere caffè con molti chicchi di robusta e tostature molto spinte.
Quindi il nostro palato è tarato per un’acidità molto bassa. Per questo motivo l’espresso tipico Italiano è amato. Poca acidità vuol dire poca dolcezza.
Il caffè arabica è naturalmente acidulo con un complesso aromatico molto ampio, ma questo al palato medio Italiano più che un pregio è un difetto. Si fanno sempre le cose al contrario.
C’è da pensare poi alla caffeina, presente in percentuale maggiore se l’acqua è molto leggera. La caffeina si scioglie bene in acqua e questo è uno dei motivi per cui un caffè a lungo contatto con l’acqua (esempio: moka o french press o caffè filtro) ha più caffeina rispetto ad un espresso. Con un’acqua leggera, si preparano espressi con tenore di caffeina un po’ più alto.
Altra osservazione: un’acqua leggera fa venir fuori in modo più deciso anche i difetti del caffè. Se si prepara un caffè di bassa lega (come ce ne sono a migliaia in Italia) con questo tipo di acqua, i sentori di legno, muffa, stantio e amaro dei tannini si fanno più forti e in tutto questo la crema apparirà anche più sottile e poco persistente.
Se un caffè perde troppo velocemente la sua crema è un male. La crema del caffè (un po’ per come avviene per la schiuma della birra) protegge i profumi e gli aromi dalla loro ossidazione e distruzione prima di bere il caffè.
Questo dettaglio della crema, è il principale motivo per cui molte macchine da caffè da bar o da vending, tarano i depuratori dell’acqua in modo non troppo aggressivo. Perché se filtrassero in modo “aggressivo” tutti gli ioni di calcio e magnesio, il caffè oltre a fare schifo al gusto, avrebbe una crema poco compatta e spumosa.
E si sà “l’Italiano medio beve prima con gli occhi” di conseguenza senza crema, il caffè verrebbe bollato come “ciofeca”.
Acqua media, la soluzione a tutti i mali del caffè? Probabilmente si!
Dico probabilmente perché tolto il gusto personale di un individuo, sicuramente con un’acqua media o media-leggera si trova il giusto equilibrio tra gusto del caffè, compattezza della crema e durata della macchina.
Molte acque per uso domestico sono di questa categoria nella rete pubblica. Ma spesso presentano difetti al gusto dovute alle tubature e al sistema idrico in generale. Sapori metallici, di cloro o di stantio (soprattutto agli ultimi piani delle palazzine) possono essere all’ordine del giorno in molte località.
Per questo molte aziende si stanno attivando nella produzioni di sistemi di trattamento e filtrazione acqua per uso domestico, oltre alla crescente preoccupazione della popolazione sulle condizioni igieniche e alimentari dell’acqua stessa.
Addirittura siamo il terzo paese al mondo per il consumo di acqua in bottiglia. La cosa fa riflettere essendo uno dei paesi più forniti di acqua potabile al mondo. Capisci quanta sfiducia e preoccupazione c’è nei confronti della rete idrica Italiana e nell’acqua in genere?
Come posso filtrare l’acqua per la macchina da caffè? Con un semplice filtro acqua per macchine espresso.
Semplice si fa per dire, perché molti servono solo ad abbassare il calcare, altri come quelli professionali che consiglio, proteggono anche la tua salute.
Oltre a trattare il calcare della macchina, un buon filtro tratta anche i metalli “pesanti” ovvero ioni sciolti in acqua come piombo, cromo, mercurio e cadmio. Alcuni sono utili, ma a basse concentrazioni nel nostro organismo.
Altre come arsenico, piombo e mercurio sono considerati dei veri e propri “veleni” responsabili di molte patologie autoimmuni e debilitanti, in quanto interferiscono con il naturale equilibrio del corpo umano rallentando o bloccando interi processi biologici (cerca avvelenamento da metalli pesanti su internet per sapere di più).
Questi metalli pesanti si trovano nelle acqua in bottiglia?
Tiro fuori l’argomento dato che molti clienti usano l’acqua in bottiglia pensando sia più sana o che faccia meno calcare, ma entrambi i pensieri sono errati.
- Uno perché l’acqua in bottiglia con alto residuo fisso fà calcare (ce lo siamo detti prima no?)
- Due perché i metalli pesanti non sono da riportare in etichetta se presenti in tracce tali da non superare i limiti di legge. Ma sono presenti (legge Italiana di manica larga)
- Aggiungo il tre dove il costo dell’acqua in bottiglia è molto più alto dell’acqua pubblica.
Il prezzo medio dell’acqua pubblica per un quartiere residenziale è di circa 1,30 € al metro cubo (ovvero 1000 litri, tantissimi!!!), mentre di un’acqua in bottiglia da 1,5 litri diciamo sui 0,15 €.
In soldoni, se acquisti 9 bottiglie di acqua per un totale di 45 litri, li paghi quanto 1000 litri di rubinetto. Non un grande affare!
In sostanza per risparmiare sull’acqua, trattarla dai metalli pesanti e dall’eventuale calcare in eccesso almeno per la preparazione del caffè con la tua macchina, la soluzione che posso consigliare sempre è un filtro o addolcitore su tutte le macchine da caffè. Nello specifico il filtro Oscar.
Abbiamo scelto Oscar perché dopo diverse prove e ricerche di svariati prodotti, è risultato il filtro che nel tempo ha mantenuto la parola data anche attraverso analisi chimiche di laboratorio delle acque trattare visti con i miei occhi a Perugia nel (ormai lontano) 2009.
Tra le varie sostanze, viene trattato pure il Nichel responsabile di allergie da parte di un numero sempre più crescente di persone ed è sempre più presente in tanti alimenti quotidiani.
Tra i punti di forza oltre alla semplicità d’uso e del gran numero di sostanze trattate, c’è sicuramente sua trasparenza, ovvero con le resine a vista. Può sembrare una sciocchezza, ma cosi puoi vedere lo stato del suo degrado in modo semplice, ovvero guardando il suo colore.
Da grigio perla quando è nuovo ad un arancio ambrato marcato quando è esausto. L’acqua trattata avrà un sapore più pulito e una durezza migliorata (più bassa dell’acqua standard, ma senza esagerare) e GARANTIRTI 6-8 mesi di tranquillità (la durata varia in base alla durezza dell’acqua, controlla i valori in tabella a fine articolo).
Molti filtri commerciali sono di plastica rigida opaca e non ti permettono di valutare il loro ciclo di vita se non “li apri in due” col rischio di buttarlo prima del tempo. Davvero scomodi.
Per conoscere la durezza dell’acqua esistono diversi kit facili da usare. Basta prendere un bicchiere di acqua e mettere dentro goccia goccia la sostanza presente nel kit fino a quando l’acqua si colora (giallo, rosso, arancione dipende dal kit).
Fatto questo, conti le gocce e confronti il numero con la tabella presente nel kit che ti indicherà la durezza (sali disciolti) dell’acqua presa in campione.
Ora conosci le varie categorie di acque ed il loro uso in abbinamento al caffè espresso. Basta applicare le informazioni apprese per preparati un bel caffè espresso senza metalli e pensieri aggiunti!
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Che articolo esauriente…Conosci delle acque in bottiglia ottime per il caffè? Ho la didiesse frog e dietro ci metto la bottiglia
Ciao Francesco, grazie del commento.
Sono molto felice del complimento 🙂 . Per rispondere alla tua domanda devo iniziare con una premessa, ovvero come si misura la durezza dell’acqua.
Cito: “La durezza dell’acqua è misurata in gradi Francesi (°F) e secondo il DL 31/01 le acque sono considerate potabili con durezza (in gradi francesi) compresa tra 15 e 50, dove un 1° F corrisponde a 10 mg/L di carbonato di calcio (CaCO3) e quindi ad un intervallo di concentrazione di calcio carbonato di 150-500 mg/L.
Per il caffè (una buona via di mezzo per evitare un’acqua troppo povera o un acqua troppo carica) prendi come valore nell’etichetta delle bottiglie i gradi francesi (°f) tra 8 e 12. Quindi residuo fisso tra 100 e 160 mg/l . Tutte le etichette delle acque in bottiglia riportano questi dati come obbligo di legge.
Nel rapporto di prima è un semplificazione 1 °f = 10 mg/l . Conta per ogni grado francese qualche milligrammo litro in più perché si considerano solo i carbonati di calcio e magnesio. Ma le acque hanno anche cloro, zolfo, rame ecc che nel complesso, accrescono il valore del residuo fisso.
Acque con alti solfati (esempio uliveto) o cloruri le eviterei. Questi ioni hanno un odore facilmente percepibile al naso (odore di cloro, zolfo, uova) e possono interferire con gli aromi del caffè.
Attenzione, questo non vuol dire che facciano male alla salute anzi, ma eviterei per la preparazione del caffè.