Argomento molto scomodo quello dell’inquinamento, ed in questo caso dell’inquinamento capsule caffè.
Inizio tagliando subito la testa al toro! Non sono a favore dell’utilizzo di materiali inquinanti e non sono qui a difendere le capsule caffè solo perché ci lavoro “e mi permette la pagnotta quotidiana”.
L’inquinamento oggi è un tema molto importante, e riguarda tanti aspetti trattati spesso in modo sconclusionato. Utilizzato come un pretesto momentaneo per smuovere un po’ le masse e con poche informazioni per aumentare il livello di reale conoscenza medio dell’utente finale. Il consumatore.
In realtà, i motivi dell’inquinamento derivato da prodotti monouso (come le capsule caffè) sono due: soldi e pigrizia! Fino a quando il rapporto costi/comodità non saranno a favore del consumatore medio, l’ambiente sarà sempre in pericolo.
Prima di andare oltre, vorrei fare un piccolo passo indietro nella mia infanzia. Alle elementari! Ricordo bene gli anni alle elementari.
Parliamo del 1994-95 dove un piccolo me iniziava i primi passi nella gloriosa istruzione Italiana (sarcasmo). Ho ben in mente questo ricordo perché ogni anno c’era un’attività ricorrente, ovvero il lavoro di fine anno di tutte le classi a tema ambiente/ambientale.
Posso dire che da questo punto di vista, sono stato istruito davvero bene. Tanto da applicare tutti gli insegnamenti ricevuti da piccolo anche oggi (a volte la fretta frega anche me eh…non sono purtroppo un supereroe).
Già a 6-10 anni conoscevo le “istruzioni” per salvaguardare l’ambiente:
- Usare l’acqua per lavarsi i denti solo quando serve e non col rubinetto aperto
- Carta, verto, alluminio e plastica sono riciclabili al 100%
- Non buttare immondizia per strada, ma nelle “vecchie” isole ecologiche (ora c’è la raccolta porta a porta)
- Non usare/sprecare l’acqua più del dovuto
- Fare il compost con gli scarti alimentari
- Addirittura, di non usare sempre la bottiglia di acqua in plastica se c’è acqua diretta potabile (in tempi dove l’acqua in bottiglia si usava si e no).
Parliamo del 94-95’ e sotto tanti aspetti, questa istruzione era già al passo con i tempi moderni. Posso quindi affermare: è da almeno 30 anni che si ripetono le stese cose.
Allora perché sono così in pochi a rispettare queste semplici regole e l’immondizia sembra traboccare da terra e mare al telegiornale?
PERCHÉ L’INQUINAMENTO È UN PROBLEMA CULTURALE E SOCIOPOLITICO, LEGATO A SOLDI E PIGRIZIA. NON di certo UN solo PROBLEMA DI CAPSULE CAFFÈ!
Sai perché le parole capsule caffè ed inquinamento sono cosi unite nel 2019? Perché grazie ad aziende come Nespresso e Nescafè, ci siamo ritrovati in mano delle inutili macchinette da caffè a 40€-50€ (vendute in perdita) per uso domestico.
Ovvero l’uso più sbagliato di questa tecnologia, nata per i lavoratori in azienda e alti consumi.
Cosa succede quando un prodotto o un servizio entra nelle case di tantissime persone? Che inevitabilmente la gente ne parla. Ne parla ad amici e parenti per confronto, curiosità, lamentele ecc…
È normale. Si parla sempre di quello che ci circonda e influenza quotidianamente. È nell’indole umana dei rapporti sociali.
Ora per chiarezza, facciamo un esempio. Immaginiamo questa situazione casalinga.
C’è una casa ed in questa casa sono presenti un secchio per ogni tipo di rifiuto:
- Secco
- Plastica
- Vetro
- Alluminio
- Umido
Quale di questi secchi sicuramente sarà da vuotare più spesso rispetto agli altri durante la settimana?
Indovinato, quello del secco o indifferenziata. Lo stesso secchio dove vanno le capsule caffè!
Ecco da dove parte questa “presa di coscienza” del consumatore sulla salvaguardia dell’ambiente. Per la maggior parte di noi Secco vuol dire Non riciclabile!
Da qui l’equazione: leggi articoli sul web + vuoti spesso il secchio del secco e ci trovi le capsule = è vero queste capsule inquinano troppo!
Siccome le altre immondizie sono un po’ casuali, magari non ci fai neanche più caso a cosa c’è dentro, ma le capsule le vedi sempre perché sono tante, colorate, e “profumano” il secchio di caffè (o altro se consumi le varie bevande disponibili) in più “internet mi ha detto che inquinano!”
Il cervello umano lavora tantissimo per associazioni. I geni del marketing e dei titoloni click-bait lo sanno benissimo. Non è colpa tua, ma ti posso garantire una cosa. Sicuramente ti hanno influenzato.
È SOLO QUESTA LA VERA CAUSA DEL PERCHÉ SEI CONVINTO SULL’INQUINAMENTO DELLE CAPSULE CAFFÈ?
L’acceleratore di questa percezione è il complesso matematico Nespresso x Nescafè + pubblicità x pubbliche relazioni.
Come detto prima, sono queste due aziende ad aver sconvolto maggiormente l’equilibrio del mercato delle capsule caffè per uso domestico (e sottolineo domestico).
La loro politica è stata semplice: “regalare macchine caffè” (a certi prezzi) per entrare a casa degli Italiani con l’intenzione di creare un’abitudine di consumo che sostituisse la moka e simili.
Il ragionamento è semplice: “se non mettiamo le macchinette da caffè anche a casa non consumeranno mai le capsule! Se vendiamo le macchine, vendiamo le capsule”.
Chiaro ora? Ragionamento semplice e diretto. Intanto faccio i miei complimenti a queste due aziende per la mossa strategica e la sua esecuzione. Dal punto di vista aziendale ed economico per fare fatturato è azzeccatissima.
Adesso andiamo alla seconda parte del nostro “binomio”, ovvero pubblicità e pubbliche relazioni.
Nello specifico sono due cose diverse, ma hanno lo stesso scopo. Far parlare di qualcosa.
La pubblicità viene fatta sia dalle grandi aziende, sia da tutte le persone e aziende sotto di loro con gli stessi interessi commerciali. Infine, anche il consumatore finale soddisfatto se ne parla bene. Ed è qui che inserisco le pubbliche relazioni.
Facciamo qualche esempio: La signora Maria è soddisfatta della sua macchinetta a capsule e ne parla con tutte le sue amiche.
Racconta del caffè buonissimo rispetto alla moka, che risparmia tantissimo tempo nella preparazione dell’espresso, in modo da dedicarsi ad altro. In più ha scoperto gusti nuovi come il ginseng, il cortado e la possibilità di preparare un tè in 10 secondi invece di scaldare il pentolino dell’acqua per inzuppare la bustina.
Sai con questo tipo di argomentazioni quante persone può convincere la signora Maria? Tantissime, perché parla di esperienze vissute direttamente da lei e da tantissime altre persone ogni giorno! Neanche il bisogno di fare lo sforzo per convincere le persone da parte della signora Maria. Lei è contenta così. Ha più tempo per sé stessa. Vuole solo parlare di come ha risolto alcuni problemi legati a cose che le davano noia. Fine.
Dal cliente soddisfatto (la nostra signora Maria), colleghiamo invece le pubbliche relazioni delle testate giornalistiche, dei blog, siti internet ecc…
Queste entità vivono di coinvolgimento. Le visite al sito e le letture portano soldi nelle loro tasche (nulla di male nel guadagnare). Di qualcosa deve pura campare un lavoratore. Ma…
SAI COSA SI DOMANDA OGNI GIORNO UNA TESTATA WEB, UN BLOG O UN SITO? IL LORO CHIODO FISSO?
Come aumentiamo il numero di persone che entrano in contatto con noi? Più entrano più guadagniamo (da questo principio, la nascita delle fake-news). Il loro chiodo fisso è trovare la chiave per accedere alle tue preoccupazioni o esigenze.
Secondo il concetto: più persone più guadagno, la maggioranza dell’informazione generalista (l’informazione specializzata parla sempre e solo di una cosa) ha iniziato a valutare i dati su argomenti sia di interesse pubblico, sia di interesse diretto delle persone.
Ad esempio, argomenti sempre verdi sono: Soldi, Salute e Sesso (le 3 S le chiamo io). Infatti, ogni settimana leggi tanti articoli su queste tre categorie. Ne sono sicurissimo. Magari le tue passioni sono altre, ma articoli delle tre S ti capitano sempre sotto gli occhi.
Trovati gli argomenti di base, hanno iniziato a scavare sempre più in fondo per scovare cosa riguardano gli Italiani nel loro intimo, fino nelle loro calde e sicure mura di casa.
Cosa hanno in mano o a casa ogni giorno su cui possiamo scrivere articoli di qualsiasi cosa senza fonti specifiche per creare allarmismo panico, paura, dubbi nella loro mente e far in modo di costringerli a leggerci e fare più soldi?
Ecco qui le pubbliche relazioni marce.
Fatte solo di titoloni catastrofici acchiappa click dove anche una capsula caffè può essere trasformata nel male assoluto! Strategie fatte solo per far parlare. Non per informare o formare il pubblico.
Articoli che confermano e smentiscono di continuo su bollette, alimenti, animali domestici, famiglia religione e capsule caffè in questo caso sono all’ordine nel giorno. Ovviamente rigorosamente senza fonti attendibili!
Le fonti dovresti trovarle in fondo agli articoli, ma in questi siti ci trovi solo pubblicità su come allungare il pene, fare soldi da casa in tre click con internet, e l’integratore magico per campare 100 anni. SOLDI, SALUTE e SESSO!
QUANTE RICERCHE DIRETTE FANNO LE PERSONE IN ITALIA SULL’ARGOMENTO CAPSULE ED INQUINAMENTO? quasi ZERO!
Chi lo dice? Google!
Google Trends, un sito dove puoi vedere anche Tu cosa ricercano le persone sul web e quanto traffico creano. Puoi anche filtrare i risultati per paese e linea temporale (mesi e anni).
Eccoti il grafico in rapporto per le voci: inquinamento capsule caffè e inquinamento plastica + un confronto con la parola generica inquinamento. I risultati sono 0 in tutti e 3 i casi per “inquinamento capsule caffè”:
Gli Italiani non hanno interessi diretti di ricerca sull’argomento. Per essere più corretto, la quantità di traffico diretto e ricerche a questo argomento sono così poche da non rientrare nei “Trends”. Non c’è ricerca, c’è solo coinvolgimento dovuto dai titoloni allarmisti.
È giusto da parte dei siti di informazione informare le persone di un problema, o potenziale problema. Ma se nessuno ricerca questo interesse come fanno in tantissimi a sapere o fare storie sulle capsule caffè? Come abbiamo detto fino ad ora l’argomento è forzato da chi cerca la tua attenzione per click e visualizzazioni per fare traffico e soldi.
Ti stanno addosso perché oggi grazie ad internet ci sono i dati di interesse e coinvolgimento delle persone. Si rincorre “l’engagement“. Loro sanno cosa ti interessa. Sanno che il caffè in qualsiasi sua forma è un tuo interesse. Come sanno che quasi il 60% del consumo di caffè domestico viene da macchine espresso.
QUANTE DI QUESTo 60% SARANNO A CAPSULE? QUASI LA TOTALITÀ! COME MAI?
Le macchine a macine per caffè in grani sono grosse, ingombranti e con costi di riparazione alti (poco scelte)
Poi ci sono quelle a cialde di carta che ora sono alla carica per via della storia dell’inquinamento delle capsule. Ma sono comunque meno per un semplice fatto: sono più scomode da usare.
La macchina a capsule riempito il cassetto con 10 caffè, lo butti via. Quella a cialde devi buttare involucro e cialda ad ogni caffè, in due secchi diversi e magari in due parti diverse della casa. Troppi sbattimenti! E poi le cialde non hanno tutti i gusti particolari presenti nelle capsule, e le prestazioni in generale sono minori (da valutare caso per caso).
Come lo so? È il mio lavoro. Ho dei clienti e conosco le loro abitudini. E comunque ci parlo spesso a tu per tu, anche quando affrontiamo discorsi simili a questo.
Per me è importante informare il cliente in modo corretto, perché potrei sempre essere smentito o “blastato” da un articolo trovato online e farci una pessima figura.
Oggi per un’azienda moderna, la trasparenza è fondamentale. Non si fanno più soldi raccontando balle nell’era di internet.
Questo attacco di massa di informazioni riguardanti le capsule caffè esiste solo per coinvolgere le persone a navigare siti web. A chi importa davvero dell’ambiente quando c’è il guadagno prima?
Scavando in fondo alle tue abitudini hanno trovato la miniera d’oro delle tue preoccupazioni. Questo benedetto caffè in capsule fa bene o male? Ma inquina pure? Forse sto sbagliando qualcosa?! Dovrei cambiare abitudini?
LE CAPSULE CAFFÈ SONO UN PROBLEMA NEI CONFRONTI DELL’INQUINAMENTO SÌ O NO?
A rigor di logica no. In pratica si perché qualsiasi cosa usa getta è inquinante (o quasi) Procediamo prima con ordine e calma.
Ti informo già dell’esistenza di prototipi di capsule compostabili in bioplastica e biopolimeri. Queste nel giro di due anni saranno in commercio in modo regolare (volere della Unione Europea).
Torneranno al consumo di caffè in capsule tantissime persone “pentite”. Poi la questione ambiente da lì in avanti sarà rivalutata.
Puoi dormire sonni tranquilli.
Detto questo, partiamo dal principio.
COME E PER COSA SONO NATE LE CAPSULE CAFFÈ? PER I LAVORATORI E PER LE AZIENDE e uffici. NON PER CASA.
Il più alto consumo di caffè negli anni 90’ degli Italiani era o al bar o lavoro. A casa poca roba.
Le capsule sono state pensate per essere consumate da chi lavora. Per il settore business, serviva qualcosa di pratico, veloce e pulito da usare a lavoro. Stesso discorso vale per i distributori automatici. Sono nati e pensati per i luoghi di lavoro. Semplici, veloci e puliti (si spera).
Ora vediamo i numeri e facciamo un confronto. Ci sono più aziende in Italia o case abitate? Ovviamente case abitate.
Ora immagina di consegnare una capsula caffè in ogni attività lavorativa in Italia. Consegnerai circa 450.000 capsule.
Ora consegna una capsula caffè in ogni casa in Italia abitata? Parliamo di 49 milioni di abitazioni (fonte istat).
Capisci già che il confronto e di 1 a 100. Non c’è storia!
Ecco perché vediamo così tante capsule in giro per negozi e nella pattumiera! Si è rotto il sistema! Una cosa nata per ambienti lavorativi (pochi) alla portata di tutti (casa) inquina troppo. Punto.
Posate e piatti usa e getta per quale uso sono stati inventati? Per usi occasionali di chi mangia fuori spesso per lavoro o svago (es. campeggio). Oggi dentro casa sono ovunque e non ce n’è reale motivo.
Abbiamo l’acqua corrente a pochi centesimi il metro cubo (1000 litri a 1,35€ in media), ma consumiamo acqua in bottiglia (20 centesimi per litro). Primato europeo per gli Italiani e terza posizione nel mondo per consumo di acqua in bottiglia.
Torniamo a noi.
A CONTI FATTI, QUANTE TONNELLATE L’ANNO DI CAPSULE SI PRODUCONO?
Se ti dicessi il numero e basta sembrerebbero comunque tante. Invece te le metto a confronto con la causa principale dell’inquinamento, gli imballaggi.
In Italia nel 2017 si sono prodotte 1,284 milioni di tonnellate di rifiuti da imballaggi. Le capsule caffè 120 milioni nel Mondo (10 volte meno) di cui 70 milioni in Europa.
Mettiamo a confronto in Italia 1,284 milioni di tonnellate contro meno di 70 milioni per l’Italia. Facendo un calcolo forfettario: 70 diviso 28 stati europei = 2,5 milioni di tonnellate a stato in Europa.
Ripeto, 1,284 milioni di tonnellate solo di imballaggi. Aggiungiamo le bottiglie di plastica e il monouso in genere a quanto stiamo? Le capsule caffè sono la causa reale dell’inquinamento? A conti fatti c’è ben altri di peggio a cui porre rimedio. Se devi aggiustare una situazione grave, inizi sempre dal problema più grande, poi passi al piccolo.
Ripeto, non sto difendendo le capsule ed il loro impatto ambientale, ma ti sto raccontando uno stravolgimento della realtà fatto dai media perché conosco il settore del caffè. Le capsule sono solo un capro espiatorio per agitare un problema, non sono il problema!
IL MOTIVO DEL GRANDE SUCCESSO PER I PRODOTTI MONOUSO? LA PIGRIZIA. SIAMO PIGRI!
A livello sociale, abbiamo ancora delle abitudini di crescita e consumi anni 70’ e 80’. Gli anni degli sprechi! Ci interessa dell’ambiente fino a quando non ci fa il “torto” di scomodarci! Preparare una moka è scomodo, inserire una capsula No.
“Se una cosa è scomoda, la evito“. Rispettare l’ambiente è una serie infinite di regole. Troppe per il cervellino della persona media che si racconta h24 la storia: eh ma io ho già tanto altro a cui pensare!
Ecco il motivo culturale del problema inquinamento. È tutto sbagliato dalle fondamenta. Ho perso il conto dei clienti “ambientalisti” a parole per poi chiedermi bicchieri, zucchero e palette monouso sottobanco perché si scocciano a lavare le tazzine.
Vogliamo confrontare il costo di 1kg di zucchero con il corrispettivo in bustine? Quanto ti pesa prendere 1kg di zucchero e metterlo in una zuccheriera con un cucchiaio? Lavare una tazzina? Davvero non c’è coerenza tra parole e gesti!
Bisogna insegnare da piccoli il rispetto delle regole dell’ambiente nelle scuole. A utilizzare prodotti usa e getta il minimo necessario. Se poi lo sforzo dell’insegnamento scolastico diventa vano a causa di un genitore “troppo impegnato” che riempie casa di imballaggi, monouso e non fa la differenziata, torniamo a punto a capo!
DOVE SONO LE POLITICHE AMBIENTALI PER IL RICICLAGGIO? SONO NELLA DIFFERENZIATA? E POI UNA VOLTA PORTATA VIA DA CASA CHE FINE FA L’IMMONDIZIA?
L’Italia ricicla poco e spende troppo per le politiche di riciclaggio.
La combinazione plastica + caffè non si può riciclare, ma i componenti si possono smaltire in tanti modi e in centri specializzati. c’è di peggio, i materiali riciclati e riutilizzabili in Italia sono solo il 6% del totale. Il nulla!
La politica del riciclaggio e della differenziata ha fallito perché non si attua. Il motivo? Riciclare costa di più!
Costa di più riciclare che incenerire. Cosata di più un impianto per il riciclaggio plastica con ottime prospettive di lavoro a più persone rispetto ad una discarica e una ruspa. Gira e rigira torniamo sempre lì, ad una questione di costi + comodità.
Comodo e costa poco viene sempre prima di tutto. La natura umana è egoista. Prima io è un mantra interiore silenzioso presente in tutti noi.
Tutto inquina se viene usato male e per scopi impropri. Pensi che il letame sia ottimo per concimare? Dillo a chi ha inquinato centinaia di falde acquifere per l’abuso di escrementi. Questione di percezioni del giusto e sbagliato.
Ecco perché sono qui a spezzare una lancia a favore delle capsule. Loro sono solo uno dei capri espiatori per darti il tormento dell’inquinamento e portarti al consumo di altri tipi di caffè.
QUESTA ONDA ANOMALA DI CAPSULE CAFFÈ ED INQUINAMENTO VIENE CAVALCATA DA TANTISSIMI… PRODUTTORI DI CAFFÈ!?!
Wow ma come è possibile? Sembra un controsenso! Te lo dico perché lo so. Ed il motivo è strettamente economico.
Alle aziende produttrici di caffè fare le capsule è anche un problema. Costa di più gestirle e produrle. Il settore poi è diventato super concorrenziale con tantissimi sistemi diversi.
Il macinato e le cialde caffè sono prodotti economici, facili da preparare, con pochissimi problemi di gestione. I torrefattori possono fare più profitto così.
Prima vendevano cialde con la scusa del formato unico valido per ogni macchina. Ora cavalcano l’onda del salviamo l’ambiente. Compra le cialde compostabili! Non inquinano!
Affermazioni solo per soldi. Non per l’ambiente. E nemmeno per i tuoi interessi da consumatore.
Ti dico di più, il macinato e la cialda sono così a buon mercato per la maggior parte delle torrefazioni da riuscire a venderle a prezzi popolari per aggredire il mercato. Possono essere competitivi anche contro aziende big di settore in questa tipologia di prodotto.
Macinato prima e cialda poi, sono i due formati migliori per recuperare caffè scarto o già acquistato di scarsa qualità. In media, il formato macinato e cialda sono di qualità bassa/mediocre. Unisci caffè a basso costo con formato a basso costo e capirai come mai anche chi produce caffè da contro le capsule ed il loro inquinamento. Alla fine della fiera ti vendono pure la ciofeca in onore dell’ambiente.
Ovviamente non è così per tutte le aziende (per fortuna!). Essendo nel settore del caffè da 16 anni, ti posso garantire che per il 95% degli Italiani il caffè è caffè (uno vale l’altro). Il 5% invece, spende per la qualità. L’Italiano medio, non sa nemmeno cosa sia la qualità nel caffè perché c’è bisogno di informazioni che sono poco accessibili alla massa. È un problema culturale sul caffè. Manca cultura e conoscenza in Italia.
PER DARE UNA MORALE A QUESTO ARTICOLO TI DO UN CONSIGLIO.
Evita macchine a capsule a casa per piccoli consumi, perché sono inutili nella maggioranza dei casi.
Sono macchine fatte per lavorare molto e in modo costante per rendere bene. Con uno o due caffè al giorno sono soldi buttati. La maggioranza di macchine a capsule con problemi e rotture in azienda sono quelle a bassi consumi. Alcune stanno ferme quasi 5 giorni alla settimana per recuperare poi i consumi nel weekend.
Le macchine a capsule sono per le aziende e i luoghi di lavoro (o in qualsiasi luogo ci sia alto consumo).
Vai di macchina a cialde o di moka. Ma evita di comprare letteralmente merda a basso costo. Valuta sempre marchi originali e con prezzo al kg non sotto i 22€ (leggi le etichette nel supermercato o nel tuo negozio di fiducia). Per farti un esempio, non è che leggendo Lavazza qualità rossa bevi roba di qualità (anzi). Non per forza il marchio conosciuto vuol dire qualità. Basta vedere l’invasione di caffè “napoletano” a cui siamo sottoposti negli ultimi due anni. Robaccia.
Per tutto il resto impegnati a usare meno acqua in bottiglia, evitare il più possibile monouso o usa e getta a casa. Usa la lavastoviglie sempre a pieno carico o armati di pazienza e olio di gomito per la pulizia manuale.
Salvaguardare l’ambiente vuol dire fare rinunce. Rinuncio io ad una comodità per salvaguardare l’ambiente per il futuro. Questo è il mantra da applicare a qualsiasi azione giornaliera che possa arrecare danno all’ambiente.
Infine, segui i 6 passi citati nell’introduzione dell’articolo ovvero:
Usare l’acqua per lavarsi i denti solo quando serve e non col rubinetto aperto
Carta, verto, alluminio e plastica sono riciclabili al 100%
Non buttare immondizia per strada, ma nelle “vecchie” isole ecologiche (ora c’è la raccolta porta a porta)
Non usare/sprecare l’acqua più del dovuto
Fare il compost con gli scarti alimentari
Non usare sempre la bottiglia di acqua in plastica se c’è acqua diretta potabile
Fatto questo moltiplicato per ognuno di noi potremmo vivere in un mondo meno inquinato senza dover rinunciare anche all’utilizzo della plastica ed altri materiali considerati inquinanti. Per quanto gli si possa dire male, hanno contribuito enormemente allo sviluppo della nostra civiltà moderna.
La plastica non va da sola in mezzo al mare, quindi chi ce la porta? Noi purtroppo.
Nel 2021 quasi tutto il mondo del monouso sarà finalmente compostabile. Per compostabile si intende un prodotto che in 3 mesi diventa compost (un mix di sostanze organiche simile a terriccio utile per la concimazione) e sparisce dalla circolazione. Questo però non significa cancellare le buone regole fatte fino ad oggi eh!
ANCHE I PRODOTTI COMPOSTABILI AVRANNO IL LORO SECCHIO, IL LORO CICLO DI VITA E LA LORO GESTIONE.
Le bioplastiche saranno l’ammissione di fallimento delle politiche ecologiche e della società stessa. Questa corsa al 2021 è stata forzata dalla Comunità Europea stessa. Una forzatura per mancata “evoluzione”.
Ormai l’inquinamento è sotto gli occhi di tutti, ma si doveva agire prima. Ora con tutta questa fretta, tutte le aziende europee stanno aggiornando le linee produttive con ritardi assurdi delle produzioni/spedizioni.
Tanto da dover coinvolgere produzioni di bioplastiche il Turchia e Cina. Con tutto quello che ne deriva poi dello scetticismo Italiano sulla qualità di questi paesi.
Questo lo so per certo perché ci sono voluti 6 mesi quasi per ricevere mezzo bancale di palette per distributori automatici in bioplastica e fibra di bamboo. Mezzo bancale perché di più non c’era!
TUTTO CIÒ AUMENTERÀ I COSTI NEI PRIMI ANNI DI ADEGUAMENTO AL COMPOSTABILE.
Come al solito tutto a carico del consumatore finale. Attualmente abbiamo già bicchieri di carta e palette in bioplastica o bamboo. Alcune aziende le richiedono. Sai cosa accade appena si accenna al costo aggiuntivo per questo tipo di accessori? Si tirano tutti indietro. Si salvano solo le postazioni con macchine a doppio bicchiere e doppia campana caffè dove fare un prodotto completamente compostabile e l’altro standard in plastica. Indovina quale delle due soluzioni viene più scelta?
Passare il caffè al distributore automatico a +10 centesimi (causa costi di questi accessori), equivale ad una rinuncia di molti clienti a questa implementazione.
Torniamo sempre lì: una questione di soldi e comodità. Non c’è bioplastica o politica ambientale che tenga!
Aggiornamento settembre 2020.
Nel periodo di lockdown e di massima “allerta pandemia” che ci siamo trascinati fino a fine giugno, interesse sull’inquinamento in genere e quello legato ai prodotti mono-uso come le capsule, è quasi completamente sparito. Il motivo? La paura per il covid.
Ora però sta tornando alla ribalta.
Come lo so? Da questo articolo.
Il monitoraggio di Google mi indica come questo articolo abbia subito un drastico calo ad inizio anno, e di come ad oggi sia quello più visitato al sito. Segno che si sta tornado alla “normalità” finalmente.
Ma soprattutto come qualche mese fa, ignorare il problema dell’inquinamento del monouso forse ci faceva comodo un po’ a tutti.
FONTI:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/06/27/plastica-il-riciclo-non-basta-la-priorita-e-ridurre-gli-imballaggi-usa-e-getta-italia-seconda-produttrice-in-ue/4452545/http://www.tbspa.it/qualcosa-da-sapere-sulle-capsule-del-caffe/https://www.agi.it/cronaca/cialde_caffe_inquinamento_rifiuti-3927463/news/2018-05-21/https://www.culligan.it/il-consumo-acqua-in-bottiglia-in-italia-e-nel-mondo/https://www.repubblica.it/ambiente/2016/10/07/news/rifiuti_in_italia_2_1_milioni_di_tonnellate_di_plastica_se_ne_ricicla_solo_un_quarto-149300221/
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