So che il titolo può sembrare provocatorio, ma purtroppo non lo è. Ti spiego i motivi.
Scrivo questo articolo perchè è una domanda che ultimamente sorge spesso tra i miei clienti e la mia risposta è sempre la stessa (insieme a quella sulla plastica delle capsule su cui arriverà un articolo apposito per fare chiarezza).
Oggi voglio condividere la risposta con tutte le persone che si fermeranno su questa pagine e che grazie al cielo hanno fatto questa ricerca sul web. Partiamo dalle basi della produzione, ovvero i torrefattori che comprano e lavorano il caffè.
Qual è il prodotto con meno costi di lavorazione di un torrefattore?
Il caffè in grani da chilogrammo. Il classico caffè intero in buste che si vedono aprire dai baristi oppure dagli operatori dei distributori automatici.
Il caffè da chilo è quello che ha il minor impatto sui costi di produzione. Questo è il motivo per cui si trovano buste da 1 kg al costo di 3-4 euro fino ai 40€.
Il prezzo in questi casi lo fanno il tipo di lavorazione, ma soprattutto il costo della materia prima. Per 3-4€ al kg la materia prima sarà ovviamente di bassa qualità per poi salire anche a prezzi “elevati” (che poi elevati non sono e lo vediamo a breve).
Analizziamo i vari processi di produzione di caffè in grani:
- materia prima (caffè verde in chicchi)
- lavorazione (pulizia del chicco e tostatura)
- Confezionamento
- logistica/spedizione
Questa è una sintesi dei vari passaggi, ma ora prendiamo in esame il range di costo di un buon/ottimo caffè in grani, ovvero dai 20€ ai 30€ al kg (stiamo arrivando alle capsule, porta pazienza perché l’esempio serve per fare un paragone).
Un espresso italiano si prepara con 7 gr di caffè. Quanti ne preparo con 1kg?
Prendendo come esempio 1 kg (1000 gr) di caffè in grani da 20€ diviso 7 gr a caffè, tiriamo fuori 143 possibili tazzine (1000/7=143)
Dividendo il costo di 20€ con 143 parliamo di un costo ridicolo di 0,14 centesimi a caffè. Prendiamo ora un caffè da 30€ e facciamo gli stessi conti: 30/143= 0.20 centesimi. Pochissimo! Sono sicuro che leggendo “30 euro al chilo” la tua reazione sia stata “che esagerazione”. Eppure i numeri dicono il contrario. Solo 20 centesimi a caffè. Il nulla per la bontà che puoi gustare.
Fai una prova, prendi carta e penna o la calcolatrice se non ti fidi.
Calcolando che un buon/ottimo caffè da 20€ al kg ha un costo a singolo caffè di 0,14 centesimi (stiamo parlando della forma a più basso costo di produzione del caffè per un torrefattore), come fa una capsula caffè a costare meno di 20 centesimi?
La risposta è semplice, caffè a basso costo.
Vediamo i vari processi di un caffè in capsule e valutiamo se i conti tornano:
- materia prima (caffè)
- materia prima plastica (alimentare)
- lavorazione caffè
- macchina incapsulatrice
- pellicola/tappo capsula
- macchina involucro singola capsula
- macchina inscatolamento
- logistica/spedizione
Come puoi vedere i processi sono molti di più rispetto al grani. Anche fare del semplice macinato moka ha almeno un processo in più, e spesso anch’esso è caffè a basso costo, meno del grani.
Visto la differenza nel numero dei processi di lavorazione tra il caffè in grani e la capsula, dove risparmia un torrefattore per vendere un caffè incapsulato ad un prezzo simile o (nei peggiori casi) più bassi del caffè in grani?
Sulla materia prima. Il caffè verde.
“Il mercato del caffè valuta la materia prima in base al numero dei difetti.”
La raccolta del caffè non scarta nulla. Tutto viene raccolto. Dal chicco più pregiato a quello più rotto/ammuffito, scarso.
Una volta finito il raccolto, si contano il numero dei difetti che un chicco possiede e si elaborano le varie scale di prezzo. Dal prezzo più alto dei chicchi quasi privi di difetti, a quelli ridicoli dei chicchi pieni di difetti.
E per difetti parliamo di chicchi spezzati, rotti, con presenza di muffa, acerbi, troppo maturi, beccati da uccelli o insetti ecc…Non il massimo da bere. Ma si vendono ugualmente per non buttare via nulla del raccolto.
Ecco alcuni esempi di difetti dei chicchi per darti un’idea.
Ma se davvero vengono venduti tutti questi chicchi in condizioni così schifose, come è possibile che non si notino i difetti in tazza?
“A me tutto sommato le capsule anche se a risparmio piacciono come gusto” starai pensando.
Certo è comprensibile. Ognuno ha i suoi gusti e soprattutto abitudini.
Il caffè più buono è quello che piace a te, ma i difetti sono difetti e si possono notare bevendo un caffè da 15 centesimi contro uno da 0,35 centesimi ed alcuni si possono anche mascherare.
A lungo andare col consumo li sentirai nel tuo stomaco e nella tua testa con bruciori e acidità di stomaco, mal di testa momentanei e a lungo andare sviluppare la sensibilità alla caffeina. Quel’orribile sensazione di tremolio e pressione sul torace dopo il caffè. Primo motivo per cui molti smettono di bere caffè.
Questi sono gli effetti normali della caffeina perché agisce sul sistema nervoso e sul metabolismo, velocizzando entrambi. In caso di consumo eccessivo di caffè di bassa qualità pieni di sostanze negative, a lungo andare quelli che sono gli effetti benefici della caffeina, si trasformano in negativi.
Questa è la risposta fisiologica dell’organismo che si rifiuta di andare avanti così e quindi smette di elaborare le varie sostanze di cui e composto il caffè. Queste sostanze invece di essere elaborate e semplificare si accumulano come sostanze di scarto per essere espulse. Se si eccede nel consumo questa situazione torna sempre a punto e a capo, ed ecco che si iniziano ad avvertire quelle spiacevoli sensazioni di tremolio misto oppressione. A lungo andare e solo in casi estremi si sviluppa una specie di intolleranza al caffè.
Tutte cose risolvibili tramite l’esclusione di caffè di bassa qualità se non vuoi smettere di berlo.
“Ok allora da oggi inizio a bere meno caffè a basso costo”
Davvero è la soluzione migliore? Non sarebbe meglio a questo punto fare pochi ma buoni?
La qualità nei cibi e nelle bevande conta tantissimo per il nostro organismo. Quante volte senti discutere di pasta, carne verdure di qualità o no che fanno questo fanno quello nel bene e nel male? Di continuo! Il caffè non fà eccezione. Se proprio bisogna bere robaccia, tanto vale smettere e tenersi qualche soldino in più nel portafogli.
Ma ecco alcuni modi per mascherare momentaneamente i difetti di un caffè in capsule troppo economico:
- La scarsa conoscenza del vero caffè della maggior parte della popolazione italiana, colpa anche delle incompetenze di molti baristi e di anni ed anni di caffè macinato per la moka dove caffè = bevanda nera dal sapore amaro di tostato, fine.
- La tostatura e altri trucchetti. La tostatura come spiego in questo articolo dedicato può modificare la percezione delle note negative del caffè appiattendo il suo gusto ed i suoi aromi ad un paio di sensazioni: l’amaro del tostato e il cacao amaro. Alcune aziende per far sviluppare più crema al caffè di scarsa qualità immettono nella capsula dell’anidride carbonica in più che (non ti uccide) aumenta il volume della crema sfruttando la mal credenza che tanta crema = caffè di qualità…
- Puoi provare tu a casa. Vuota il serbatoio e metti un po’ di acqua gassata, giusto per un caffè di prova. Guarda quanta crema fa. Il caffè si beve anche con gli occhi e chi lavora in questo settore lo sa bene e sfrutta le non conoscenze dei clienti a suo favore per interessi personali. PS: fai una prova sola con acqua gassata e basta.
- L’estrazione espresso. Sfruttando alta temperatura e alta pressione il caffè espresso esce molto denso e corposo in pochi millilitri rispetto ad una moka, o caffè alla francese o come tanti caffè molto lunghi. Essendo corto, l’espresso non usa molta acqua per sciogliere le componenti del caffè, quindi non tira fuori il peggio di lui al 100%. Prova a bere un caffè lungo in capsule da 0,15/0,20 cent quasi a riempire la tazzina e dimmi se non senti un retrogusto stantio di amaro mixato ad una sensazione di bocca asciutta con scarsa salivazione. Questo fenomeno è l’astringenza ovvero uno degli effetti negativi di un caffè indecente. Ecco il significato del termine astringenza da wikipedia.
“L’astringenza è una sensazione di secchezza e rugosità (allappamento) percepita nella cavità orale causata da alcuni alimenti e da alcuni sali. La sensazione è percepita non solo sulla lingua, ma anche nel palato e nelle gengive”.
Un buon caffè fatto lungo, darà solo una sensazione di “annacquamento” per via della maggior quantità di acqua e non note negative come l’astringenza.
Siamo arrivati alla conclusione.
Abbiamo fatto un calcolo matematico per giustificare le differenze tra il caffè con meno costi di produzione (quello in grani) ed il caffè con i più alti costi di produzione (la capsula).
Poi ti ho spiegato alcuni trucchetti per mascherare i difetti del caffè a basso costo.
Mostrato brevemente alcuni effetti negativi di una materia prima di bassa qualità o al risparmio.
Ora però tocca a te decidere. Ricorda il detto “tu sei quello che mangi” ma anche quello che bevi e se proprio devi stare li a bere caffè in capsule a prezzi ridicoli ti consiglio di passare alla moka (controlla il prezzo al kg se si avvicina ai 20€ allora va bene) o al caffè in grani direttamente sempre sui 20€ al kg.
In alternativa se non vuoi spostarti dalla macchina a capsule per via della sua comodità o praticità. CAMBIA CAPSULE CAFFÈ.
Se cerchi un valore in euro minimo da cui non scendere ti consiglio 0.30 centesimi a caffè. Con soli 10 centesimi di più rispetto ad un caffè in grani, si possono giustificare diversi costi che il torrefattore deve affrontare per la produzione di capsule. Quindi essere più sicuri che non sia andato troppo a risparmio sui chicchi.
Spero di essere stato chiaro negli esempi e che anche tu possa informare altre persone su queste dinamiche dei caffè a basso costo. Ora che hai i numeri potrai essere anche tu un portavoce della verità. Unisciti anche tu ai veri amanti del caffè. Inizia a bere meglio già da oggi.
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